Questo articolo é tratto dalla versione italiana di
“Your Mix Sucks”, disponibile dal 21 Agosto 2020.
Questo bestseller internazionale é già stato stampato in inglese, francese e tedesco.
REGISTRARE LA VOCE – PREPARAZIONE
Lo so che non é direttamente correlato con il mixare, ma ottenere una grande performance di voce e registrarla correttamente sono le fondamenta per avere delle voci di alta qualità nel mix – quindi se sei la persona responsabile per la produzione della voce, eccoti alcune idee. Se farai i prossimi passi correttamente riuscirai a risparmiare parecchio tempo durante il mix!
1. FAI IN MODO CHE IL CANTANTE SI SCALDI LA VOCE
Se cerchi potrai trovare delle sequenze di riscaldamento adatte al cantante. Fai una ricerca su YouTube per “vocal warm up” e ne troverai un sacco. Il riscaldamento dovrebbe durare almeno 30 minuti, un’ora intera sarebbe meglio. Un buon riscaldamento viene fatto in maniera progressiva e consiste di una gran varietà di note, espressioni e frasi. Fidati, ne vale la pena, e ti salverà parecchio tempo durante la fase di registrazione. É praticamente come fare sport – nessun atleta professionista salta il riscaldamento! Il riscaldamento che preferisco é quello di Stevie Lange – sul suo sito web puoi trovare la versione per donna e quella per uomo.
2. FAI BERE AL CANTANTE TANTA ACQUA NATURALE
In aggiunta al riscaldamento, il cantante deve bere tanta acqua naturale (non frizzante) sia prima che durante la sessione.
3. STAMPA IL TESTO (DELLA CANZONE)
Questo é molto utile sia per il produttore che per il cantante. Scrivi il testo e stampane due copie, una per te e una per il cantante. Assicurati che il font sia grande abbastanza e facile da leggere. Stampa su due pagine se non ci sta in una. Prepara un leggio per la musica e una penna (che funzioni!) per il cantante e anche per te, in modo che entrambi possiate scrivere degli appunti. Posiziona il leggio in un modo che non rifletta verso il microfono- l’angolazione giusta é molto importante!
4. REGISTRA UN PAIO DI PASSAGGI COM-PLETI DELLA CANZONE
Lo so-registrare la canzone in sezioni é il modo più comune e preferito, ma rimane sempre un’ottima idea quella di registrare tutta la canzone dall’inizio alla fine, all’inizio della sessione. Questo perché ti fa vedere le macro dinamiche della canzone. Quando registri una canzone in sezioni, può capitare che si metta troppa enfasi sul primo verso e poi quando arriva il ritornello il cantante non può spingere più di quanto ha fatto nel primo verso. Questo appiattisce la dinamica. Quindi assicurati di definire il tono e l’enfasi (livello) delle varie sezioni durante questi primi passaggi completi.
5. REGISTRA LA CANZONE IN SEZIONI
Se il passaggio completo é andato a buon fine tienilo come back up, in realtà la maggior parte delle voci sono registrate in sezioni. Metti una sezione in loop(per esempio la strofa o il ritornello), assicurati di avere 2 o 4 battute di pre-roll e continua a registrare. Probabilmente noterai che la performance migliora con ogni nuovo take fino al punto in cui la qualità scende sensibilmente e a quel punto ti devi fermare e andare alla prossima sezione. Appena hai registrato tutte le sezioni, dovresti riprendere la prima sezione che hai registrato perché probabilmente c’é stato un miglioramento di qualità e vale la pena rivederla. Di solito questo secondo passaggio offre un livello di qualità molto più alto.
6. QUANTI TAKES?
l numero dei takes varia e non ci sono regole precise. A New York ho lavorato con cantanti professionisti ed erano così preparati che ci sono bastati 3 takes. Intorno al 2000 ho lavorato con molti artisti di casting (Idol, X-Factor, The Voice) che erano molto giovani e inesperti, in quel caso ho dovuto registrare un minimo di 10-20 takes per ogni sezione. Dovrai deciderlo caso per caso, ma ricordati che qualche volta, la sessione di voce su cui stai lavorando é l’unica occasione che hai per fare le cose bene, prevenire é meglio che curare!
REGISTRARE LA VOCE – COSA EVITARE
Adesso parliamo degli aspetti tecnici del registrare la voce-di seguito gli errori più grossi che ho riscontrato:
1. TROPPI ALTI E TROPPE “S”
Il suono della voce segue la moda. Per anni, il Sony C800G valvolare é stato il microfono di riferimento dovuto alla sua enfasi e alta risoluzione sulle alte frequenze. Senza dubbio uno dei migliori microfoni mai costruiti, ma allo stesso tempo, in base al tipo di voce ci possono essere troppe sibilanti. Un microfono che enfatizza le alte frequenze non é il primo problema – troppe sibilanti spinte dento a un compressore per fare tracking, questo genera seri problemi. Per questa ragione non raccomando un compressore in tracking quando si cerca di ottenere un suono di voce con delle alte belle croccanti. Oltre ad essere più organiche, negli ultimi anni, si é ritornati ad avere produzioni con voci che suonano più naturali e con meno enfasi sulle alte. Un altro sviluppo positivo per tutti produttori é che il mercato dei microfoni da studio accessibili in termini di prezzo sta cambiando e crescendo. Microfoni che utilizzano un design classico stanno diventando più economici, costano una frazione di quello che costavano 10 anni fa e l’ultimissimo trend di microfoni modellati attraverso l’utilizzo di DSP ci sta già dando uno scorcio in quello che sará il futuro.
2. NIENTE POP SHIELD
Se non utilizzi un pop shield davanti al tuo microfono per le voci, beh rischi di avere letteralmente delle perdite di segnale. Non tutti i pop shield suonano alla stessa maniera – é sicuramente utile averne di diverso tipo e ascoltarli per capirne le differenze.
3. REGISTRARE NELLA VOCAL BOOTH
La maggior parte delle vocal booths fatte in casa non assorbono in maniera corretta ( cioè ridurre il tempo di riverbero della stanza) il suono attraverso tutto lo spettro di frequenze. Tutto quello che in realtá fanno é abbassare le alte, lasciandoti con un suono impastato e con l’effetto pettine (comb-filtering) che risulta in risonanze su tutta la parte media. Le voci suonano meglio quando vengono registrare in stanze grandi, ed é certamente più facile asciugare delle riflessioni dovute a stanze più grandi rispetto a risolvere i problemi dovuti all’effetto pettine tipico delle stanze più piccole. Certo, l’ambiente ideale é quello che ha parecchio spazio (ed intendo quello tra il cantante e le pareti solide più vicine) e allo stesso tempo assorbe efficacemente. Se hai una control room che é trattata acusticamente, fai una prova e registra le voci li. Anche dei pannelli acustici mobili (aka GOBOs) possono essere di grande aiuto. Di solito registro le voci nella mia control room che é di ampie dimensioni e mettendo i GIK Acoustic PIB (Portable Isolation Booth) attorno alla parte posteriore del microfono.
La nostra booth portatile fatta da GIK Acoustic
4. L’UTILIZZO DI UN COMPRESSORE DURANTE LA REGISTRAZIONE
Ripeto: se sei in dubbio non usare un compressore durante la registrazione – é un’abitudine che deriva dall’era delle macchine a nastro, dove avere livelli di registrazione alti era la soluzione al problema del noise floor. in un mondo digitale a 24bit, regola il livello del tuo preamplificatore e i livelli di registrazione e assicurati di avere più headroom possibile anche durante i passaggi più alti di volume. Un premplificatore e un convertitore A/D di alta qualitá sono un buon investimento, anche se in realtà, nel 2019 persino le interfacce USB più economiche hanno degli ottimi livelli di headroom.
TUNING DELLA VOCE
Per me, fare il tuning della voce é un aggiustare una performance e non ne sono un grande fan, specialmente durante il processo di mix. É un procedimento che può prendere parecchio tempo e distoglie l’attenzione dal processo di mix in macro, ma, siccome tecnicamente é possibile farlo, deve far parte del nostro repertorio di attrezzi.
Ecco alcuni suggerimenti di base sul come usare un plugin di tuning nel mix:
1. Set up di base
Ancora una volta, devi sapere la chiave della canzone su cui stai lavorando e le note esatte che la linea vocale usa. Ogni plugin di tuning ha un settaggio che ti permette di inserire la chiave della canzone. Utilizzare il plugin in modo cromatico funziona in maniera teorica, ma in pratica può andare a creare delle note completamente sbagliate. Inoltre, non é abbastanza selezionare la chiave in Do minore se poi Si e Si bemolle possono essere entrambe parte della canzone in base al contesto e alla progressione armonica. Ci sono poi canzoni che modulano in chiavi diverse in quel caso é consigliato avere tracce di voce separate per le varie sezioni. Dopo aver selezionato la chiave corretta, il setup é semplice per tutte le canzoni pop o di generi simili.
2. Usare un’automazione per la velocità / tempo di risposta
Tutti i plugin che fanno il tuning della voce hanno un selettore per la velocità con cui la nota viene aggiustata. Quando é settato su veloce, ottieni quel classico suono da “autotune”, ma quando viene settato su un valore più lento, la capacità che il plugin ha di aggiustare la nota é la stessa ma viene attivato in maniera più dolce e meno ovvia, assomigliando di più a come un cantante vero eseguirebbe l’entrata alla nota. C’è sicuramente un settaggio a velocità più lenta che rende il tuning completamente impercettibile. Il passo successivo é quello di disegnare la velocità con l’ausilio della tua DAW. Se c’é una nota specifica o una frase che necessita di tuning, semplicemente usa l’automazione per accelerare la velocità in quel passaggio.
La curva che usi per andare da lento a veloce é il fattore che determina quando ovvio il tuning sará all’orecchio di chi ascolta. Sto chiaramente supponendo che tu voglia che la voce su cui stai lavorando suoni naturale senza artefatti. Quando usi un plugin di tuning, evita per quanto possibile di avere i doppiaggi di voce (doubles) tutti accordati identici. Questo é vero specialmente per i cori (backing vocals), se hai due takes fai il tuning su uno solo. se ne hai più di due, fai il tuning su metá e tra quelli su cui fai il tuning, fai dei ritocchi minimi (per esempio voce a sinistra -5cent, voce destra +5 cent).
3. Scegliere i takes di voce (vocal comping)
Un altra cosa che deve avvenire durante la fase di produzione é avere il plugin di tuning nella catena di ascolto quando vengono scelti i take di voce migliori. In quel modo, puoi scegliere di non utilizzare specifici passaggi che producono notevoli artefatti.
COSTRUIRE LA CATENA DELLA VOCE PRINCIPALE
Ricordati di fare sempre a livelli di ascolto bassi quello che ti sto per spiegare. Per questa parte del lavoro tendo sempre ad usare il mio stereo portatile (aka”radio da cucina”) e inizio a fare un livello per la voce non trattata in modo che sieda leggermente sotto agli strumenti, con un livello alto abbastanza da permetterti di capire le parole e seguire la melodia. Diciamo ora una cosa molto importante – e lo ripeterò in vari altri passaggi in questo libro: ricordati di rivedere sempre questi blocchi costitutivi per fare ritocchi! Per esempio, dovrai rivedere le sibilanti dopo aver aggiunto il compressore che aggiunge “attitudine”. Questo é vero per ogni blocco costitutivo. Vai avanti e indietro su questi blocchi costitutivi e fai i vari ritocchi.
Inoltre, tieni d’occhio il gain staging- assicurati che il livello in ingresso dei vari elementi sia uguale o simile al livello di uscita. Questa catena ha 3 processori di dinamica con in mezzo dell’equalizzazione, stanno tutti “condividendo” il compito di far sedere in modo solido la voce nel mix. Nessuno di questi blocchi deve lavorare più degli altri, ognuno ha il suo compito e spesso meno é meglio. Usare il bypass su uno o più blocchi é un’opzione sempre valida. Molte volte non hai nemmeno bisogno di averli tutti accesi! Prima che inizi a descrivere la catena, vorrei ripetere quanto é importante mandare a ogni blocco il livello corretto di segnale. Inizia con un livello medio (RMS) di -18dBFS (la scala che ha la tua DAW). Se la tua registrazione é più alta di cosí usa un plugin di gain per abbassare il livello.
1. CONTINUITÁ
Iniziando con la versione non trattata “nuda” della traccia di voce, vorrei che iniziassi con il capire il concetto di avere due tipi di automazione sulla voce: prima della catena di elaborazione e dopo. La prima livella la performance del cantante. Possiamo dire che ti permette di ottenere quella continuità di livello che vorresti che il cantante ti avesse dato. Questo é un qualcosa che andrebbe fatto durante la preparazione del mix e potenzialmente é già stato fatto o é a buon punto. Per confermarlo, ascolta il mix, dall’inizio alla fine e trova i punti in cui le frasi o le sibilanti scendono di livello, oppure saltano troppo fuori. Correggi questi passaggi con valori interi di dB, in altre parole non andare troppo in dettaglio, fai una correzione di massima, non tracciare delle curve di automazione troppo complesse, etc. questo é solo un passo per sistemare il livello su tutta la canzone.
2. SIBILANTI
Ti sembra che il suono della voce tenda ad avere troppe sibilanti? É tempo di usare un de-esser, che altro non é che un compressore specializzato che possiede un equalizzatore nella side-chain. Un de-esser può ridurre il livello di quelle sillabe che hanno troppe frequenze alte (in genere tra i 5 e i 12KHz). La frequenza che vuoi ridurre in genere viene selezionata direttamente nel plugin, insieme alla soglia di intervento (livello minimo da cui il compressore inizia a lavorare)e la quantità di dB che vuoi attenuare. Puoi sempre utilizzare un analizzatore per individuare a quali frequenze le “s” saltano fuori.
Un altro modo più preciso di ridurre le sibilanti si ottiene intervenendo per ridurle prima della catena di plugin.In questo caso isolo le “S” in regioni separate, che poi trascino su tracce separate ma nello stesso channel strip (in modo da selezionare contemporaneamente tutte le “s”). Riduco poi il gain di queste regioni di un valore tra i 6 e i 10 dB, in base a quanto poi comprimo la voce nel mix. Devi ridurle abbastanza da passare inosservate al compressore (sotto la soglia di compressione).
Se questa cosa ti é nuova ne parliamo nel capitolo 9.
Se non riesci ad ottenere un buon risultato con un de-esser usa questa tecnica! Ti permette di isolare completamente le “s” su un altro channel strip per poi applicare eq/comp in maniera diversa. Stessa cosa dicasi per i respiri. La maggior parte delle DAW hanno dei de-esser già pronti, che normalmente funzionano. Se possiedi diversi plugins fatti da più sviluppatori ti consiglio di provarli tutti – ogni voce é diversa e non c’é un de-esser che vada bene per tutti.
3. CALORE
Con la voce seduta appena sotto la traccia, dobbiamo ora creare un feeling di quello che manca. Lo facciamo aggiungendo frequenze usando un EQ, iniziando con la parte medio bassa.
A. AGGIUNGI CON SPETTRO AMPIO ATTORNO AI 200Hz – 500Hz
In questo caso uso un equalizzatore tipo PULTEC MEQ nella catena della voce, ma puoi sempre simulare queste campane (larghe) con altri EQ. Non scendo mai sotto i 200Hz e occasionalmente sopra i 700Hz. L’effetto che vogliamo ottenere in questo caso é di riuscire a dare alla voce più peso e calore nel contesto del mix. Se la voce é stata registrata bene, possiede già abbastanza di questa caratteristica ed é probabile che tu non debba aggiungerne di più. Questo é il motivo per cui molte persone usano, durante la registrazione, apparecchiature (Microfoni o EQ/Compressori) con valvole.
Detto questo molte registrazioni moderne suonano sottili, quindi un po’ di aggiunta di queste frequenze aiuta parecchio! Se ti piace il colore che stai dando quando aggiungi frequenze, può capitare che ne aggiunga anche troppe. Con i prossimi passi possiamo comunque ribilanciarle. Nel caso in cui la voce suoni troppo gonfia e senza definizione (“muddy, boomy”), aggiungi un eq parametrico standard all’inizio della catena di plugins, cerca e togli le frequenze che creano questo effetto. Tieni d’occhio come tutto sia interconnesso, appena togli queste frequenze rimane molto più spazio per poter usare un EQ come il Pultec per aggiungere frequenze. Non c’é molto potenziale per errori quando usi un Eq di tipo Pultec, ma ci sono comunque alcune emulazioni che fanno un lavoro simile. Daremo un’occhiata ai vari modelli di EQ nel capitolo 9.
B. COMPRESSORI A VALVOLE PER AGGIUNGERE TONO
Dopo aver aggiunto frequenze, metti un compressore per il tono – non stiamo cercando di usare il compressore per regolare il livello, ma vogliamo aggiungere armoniche in aggiunta alle frequenze medio basse e aggiungere colla. L’emulazione del classico Fairchild 660/670 o un compressore simile funziona molto bene qui, ma non metterti limiti – molti altri compressori possono fare lo stesso lavoro. Assicurati solamente che il compressore sia inserito in maniera delicata.
Un compressore inserito dopo un’aggiunta di frequenze funziona molto bene perché i due componenti interagiscono. Più aggiungi una frequenza specifica più il compressore la comprime. Di conseguenza i due si completano molto bene in maniera organica. L’utilizzo della saturazione da nastro funziona molto bene in questo caso – e daremo un’occhiata ai compressori classici in uno dei capitoli a seguire!
4. PRESENZA
In un mix molto denso, qui é dove creiamo le frequenze che franno risaltare la voce rispetto agli altri strumenti.Si può sempre andare a provare agli estremi prima di iniziare ad aggiungere frequenze nella parte media, inserisci subito dopo l’eq il compressore che da “l’attitudine”. Servirà a tenere sotto controllo il livello delle frequenze medie prima che diventino troppo sgradevoli o graffianti.
Molto spesso, é meglio non aggiungere (o aggiungerne poche) frequenze medie soprattutto nelle parti della canzone con meno arrangiamento, ma se la canzone diventa densa con un muro di suono allora meglio usare un modo musicale di aggiungere colore per far saltare fuori la voce.
ALTRE AGGIUNTE DI FREQUENZE TRA 1kHz e 8kHz (EQ SSL)
Questa parte di spettro é molto più difficile da lavorare, specialmente rispetto all’aggiungere calore. Inizia con aggiungere 10dB a 8KHz con un filtro shelving, poi
riportalo a 0dB e cerca un settaggio migliore a metá. Prova poi a passare da shelving a campana (la campana aggiunge solo le frequenze attorno a quella selezionata, mentre lo shelving aggiunge da quella selezionata in sú). Se l’aggiunta di 8KHz fa uscire troppe sibilanti prova una frequenza un po’ più in basso.
Continua usando la banda HMF e aggiungi 4KHz e poi la LMF e aggiungi 2KHz. Muovile fino a quando non hai trovato un buon bilanciamento – ma ricorda, non aggiungere nulla rimane comunque un’altra opzione valida. Quello che vogliamo ottenere é sormontare parecchie frequenze nella gamma tra 1KHz e 8KHz in modo da creare una punta di colore musicale che buchi il mix. Puoi anche ottenere buoni risultati con gli EQ di stock che ha la tua DAW, ma c’é un motivo per cui gli EQ SSL sono famosi per la loro musicalità nella parte media. Questo non é un lavoro per un Pultec.
5. ATTITUDINE
Il lavoro di questo compressore é di controllare l’aggiunta di medie che abbiamo introdotto. Vogliamo assicurarci che lavori molto e velocemente, ma deve avere molta musicalità per ridurre l’effetto graffiante che deriva dall’aggiunta di queste frequenze. Il classico compressore 1176 Blue Stripe é diventato uno dei miei preferiti per questo lavoro specifico e più lo fai spingere più attitudine produce.
6. TONO FINALE E CONTROLLO DELLA DINAMICA
A. EQ
Un equalizzatore messo alla fine può arrotondare le alte e le medie. Qui mi piace usare le emulazioni dei Pultec EQP-1A, per aggiungere a 20Hz e attenuare a 20KHz. Le voci suoneranno più analogiche quando togli un po’ di parte alta. Entrambe l’aggiunta di 20Hz e l’attenuazione di 20KHz non dovrebbero avere effetti sull’essenza del tono che hai creato. L’aggiunta può dare un po’ di peso e la sottrazione rimuove l’energia sopra che da solo fastidio a volumi alti.
B. BRICKWALL LIMITER
Puoi utilizzare un Brickwall limiter per controllare quei picchi che saltuariamente sfuggono al compressore. Ferma solo i picchi occasionali e metti il rilascio sopra i 200mS. Un brickwall digitale funziona molto bene qui.
RICORDATI SEMPRE!
La catena di plugin che ti ho appena spiegato é molto complessa. C’é sempre la possibilità di strafare e finire con il processare troppo la voce. Quando vuoi un suono di voce naturale, puoi anche solo usare 3B (compressore gentile) e 6A (Pultec per un controllo di tono base).
Un suono di voce naturale ha bisogno di una registrazione molto buona e purtroppo abbiamo poca influenza su ciò nel momento del mix. Detto questo, la catena proposta può lavorare con qualsiasi tipo di voce e quando deve poter bucare il mix, il trattamento della voce é assolutamente essenziale. Comunque sia, l’utilizzo di settaggi più delicati sui vari plugin può portare comunque a un effetto drastico alla fine della catena e possedere tuttavia un tono naturale.
Questo articolo é tratto dalla versione italiana di
“Your Mix Sucks”, disponibile dal 21 Agosto 2020.
Questo bestseller internazionale é già stato stampato in inglese, francese e tedesco.